Modalità nella terapia degli schemi: stili di coping adattivi e disadattivi

Eventi difficili capitano a ogni persona. Non è possibile evitare eventi spiacevoli, tuttavia si può influenzare la propria reazione alla situazione. Il modo in cui reagiamo a una determinata situazione è fortemente determinato dal temperamento, dall’ambiente e dall’infanzia, durante la quale il bambino, attraverso il modellamento, apprende strategie di gestione delle emozioni dai propri caregiver.

In psicologia, questo è definito come stili di coping. Queste strategie vengono applicate non solo agli eventi attuali, ma anche alle emozioni suscitate da ricordi del passato. Gli schemi disadattivi sono un riflesso di esperienze spiacevoli dell’infanzia, quando i nostri bisogni emotivi non erano adeguatamente soddisfatti. In passato, tali schemi proteggevano dal disagio e permettevano di sopravvivere, ma in età adulta possono lasciare un’impronta negativa sulla qualità della nostra vita e sul nostro benessere psicologico.


Come riconoscere il proprio stile di gestione delle emozioni nel contesto delle modalità nella terapia degli schemi?

È una reazione riflessiva e automatica che si manifesta nella stragrande maggioranza delle situazioni. Di solito non è soggetta a un’azione consapevole. Il suo funzionamento si manifesta su tre livelli:

  • Pensiero – come un’elaborazione selettiva delle informazioni, convinzioni automatiche;
  • Emozioni – esperienza di emozioni difficili che fanno parte dello schema;
  • Comportamento – ripetizione di comportamenti disadattivi che intensificano le emozioni e ci spingono inconsciamente verso situazioni o relazioni simili a quelle vissute in passato.

Quali sono le modalità disadattive di gestione delle emozioni?

  • Sottomissione allo schema – La persona si sottomette ai bisogni/aspettative degli altri per paura del rifiuto e del conflitto. Queste persone mostrano tratti di personalità dipendente, incapace di stabilire confini e che permette di essere trattata male.
  • Evitamento – Consiste nel distaccarsi dai propri bisogni interiori, emozioni e pensieri. Questa persona evita il confronto, si allontana dalle relazioni e spesso cade nelle dipendenze come giochi, alcol, telefono. Dà l’impressione di essere emotivamente indisponibile. Spesso soffre di disturbi psicosomatici, sensazione di depersonalizzazione e un profondo senso di vuoto.
  • Compensazione – Agire in modo opposto rispetto alle emozioni provate. Una persona con ansia o paura può iniziare a controllare o attaccare l’altra persona. Spesso, apparentemente, cerca di sembrare più forte degli altri, assumendo comportamenti dominanti sull’ambiente, mettendo in dubbio le competenze altrui o ostentando eccessivamente le proprie capacità.

Perché vale la pena conoscere il proprio modo disadattivo e lavorarci su?

Vale la pena aumentare la propria consapevolezza per migliorare la qualità della vita e sviluppare l’adulto sano dentro di sé. Riconoscere e dare un nome al proprio modo disadattivo è il primo passo per iniziare a lavorarci. Noterai nelle relazioni ciò che effettivamente è un tuo errore e ciò che appartiene all’altra persona. Riconoscerai cosa limita le tue possibilità e ti porta a commettere sempre gli stessi errori. Cambiare i propri schemi significa migliorare la relazione con te stesso, ma anche con gli altri. Ne vale la pena? Assolutamente sì!

Prenota una sessione oggi stesso: contatto.

Warto zwiększać swoją świadomość, aby ulepszać jakość swojego życia i rozwijać zdrowego dorosłego w sobie. Rozpoznanie i nazwanie swojego trybu jest pierwszym krokiem do podjęcia pracy nad nim. Zauważysz w relacji co faktycznie jest twoim błędem, a co drugiej osoby. Rozpoznasz co ogranicza twoje możliwości i powoduje, że wciąż popełniasz te same błędy. Zmiana własnych schematów to poprawa relacji ze sobą, ale też z innymi ludźmi. Czy warto? Warto!

Data publikacji:
Komentarze

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Najnowsze posty